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Danni a opere e monumenti in giro per il mondo
Le martellate sulla Piramide di Giza, un Moretto danneggiato da una visitatrice, un turista che si prende delle libertà in San Pietro, un Picasso nel Picasso e un invito all'evento live di Amore Mio Podcast
Buongiorno a tutti quanti!
Mi spiace che vi invio questa newsletter con tale ritardo ma ho avuto una settimana molto intensa dove non ho avuto abbastanza tempo per dedicarmici e quindi vi chiedo di scusarmi. Essendo un progetto all’inizio dovrebbe cercare sulle prime di mantenere un certo rispetto sul ruolino di marcia, ma alla fine facendo i conti con la realtà, si va incontro verso numerosi ostacoli.
Ma la vita è bella anche per questo, vero? (Per favore, rispondetemi di sì 😅 )
Perciò per questa settimana vi beccherete una newsletter un po’ più breve rispetto al solito(?) ma comunque ricca di notizie e di spunti interessanti, o almeno mi auguro. Bando alle ciance e rompiamo il ghiaccio, le pietre della Piramide di Cheope, il dipinto del Moretto oppure i candelabri della Basilica di San Pietro, come preferite voi.
The Art Newspaper riporta la storia sulla Grande Piramide di Cheope che è finita al centro di una controversia, scatenando indignazione e polemiche generali. Tutto è iniziato con la diffusione di un video in cui alcuni operai vengono ripresi mentre usano martelli e scalpelli direttamente sulle pietre del monumento. Le immagini hanno fatto rapidamente il giro del web, suscitando preoccupazione tra esperti e cittadini, che accusando le autorità di scarsa attenzione nella gestione di un sito così prezioso.
Il Ministero del Turismo e delle Antichità ha cercato di placare le polemiche, spiegando che gli operai non stavano affatto danneggiando la piramide, ma semplicemente rimuovendo materiali da costruzione risalenti a circa vent’anni fa, considerati privi di valore archeologico. Tuttavia, queste rassicurazioni non hanno convinto tutti. Uno degli aspetti più criticati è stata la mancanza di una supervisione adeguata, poiché sembrerebbe che la gestione dei lavori sia stata affidata a una società privata senza la presenza di un esperto in restauro o di un ispettore specializzato in antichità.
Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio. L’Egitto sta portando avanti un ambizioso piano di rinnovamento turistico, che include l’apertura del Grande Museo Egizio (GEM) e la costruzione di un nuovo centro visitatori a Giza. Inoltre, sono previsti nuovi progetti infrastrutturali, tra cui un’autostrada e sviluppi commerciali, che già da tempo stanno facendo discutere gli archeologi, preoccupati per il possibile impatto su un’area storica così importante.
Anche gli esperti hanno espresso il loro allarme.
La prof.ssa Salima Ikram, docente in Egittologia presso l’American University in Cairo, ha sottolineato l’importanza di un controllo rigoroso su qualsiasi intervento nell’area di Giza per evitare danni irreparabili o la perdita di informazioni preziose. Mentre l’egittologa Monica Hanna, ha parlato più in generale di “cattiva gestione”, facendo riferimento a un altro caso controverso: il tentativo di restaurare il rivestimento in granito della Piramide di Menkaure, che aveva già sollevato preoccupazioni a livello internazionale.
In definitiva, il problema non si limita a questo singolo episodio, ma si inserisce in un quadro più ampio sulla gestione del patrimonio egiziano, dove il desiderio di sviluppo e l’espansione del turismo sollevano interrogativi sulla salvaguardia di monumenti di inestimabile valore storico.
Danni involontari e volontari

Apprendiamo da una notizia di questi giorni che, durante una visita al Museo di Santa Giulia a Brescia, una turista piemontese è inciampata accidentalmente danneggiando lo Stendardo dei disciplini (1522-1524), un dipinto del Moretto. L’opera, recentemente restaurata per la mostra Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552, ha subito uno strappo nella parte inferiore destra, nel panneggio della tunica di un santo.
Fortunatamente il danno non è stato grave e il recupero sarà relativamente semplice. Il quadro è stato immediatamente protetto e la restauratrice che vi aveva già lavorato è intervenuta per la riparazione. I costi, stimati in qualche migliaio di euro, saranno coperti interamente dall’assicurazione, quindi la turista non dovrà sostenere alcuna spesa. Il direttore della Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov, ha rassicurato che l’incidente rientra tra i rischi previsti in ambito museale e che l’opera tornerà al suo stato originale.
Provvidenzialmente, come riportato, l’opera non ha subito danneggiamenti importanti, l’assicurazione coprirà le spese di restauro e la donna potrà in qualche modo dormire sonni tranquilli. Volente o nolente, sono episodi che in questo momento storico accadono e in quest’occasione è andato tutto liscio.
Non sempre si è così fortunati, come in questo caso dove un uomo invece volontariamente ha voluto danneggiare alcuni oggetti all’interno della Basilica di San Pietro
🔵 #Vaticano Un uomo, originario della Romania, ieri è salito sull'Altare della Confessione della Basilica di San Pietro, accanendosi contro 6 candelabri del 1865 (valore circa 30 mila euro). Fermato prontamente dalla Gendarmeria Vaticana, è stato identificato e denunciato
— Rai Radio1 (@Radio1Rai)
5:17 AM • Feb 8, 2025
Magari ci ritorneremo più avanti in questa newsletter sulla questione sovraffollamento e sicurezza all’interno degli spazi espositivi, ma intanto vi lascio delle provocazioni e delle riflessioni che le mie care amiche @oradarte e @unaottyalmuseo hanno lanciato in questo reel, che parla più o meno dello stesso tema in questo segmento della newsletter.
Un Picasso nel Picasso
Cambiamo totalmente argomento e passiamo a qualcosa di meno distruttivo e forse anche più affascinante.

A sinistra il “Ritratto di Mateu Fernández de Soto” (1901) di Pablo Picasso, mentre accanto l’immagine a infrarossi dell’opera (Courtesy of Courtauld Institute of Art, Londra).
Il Giornale dell’Arte racconta la scoperta di un ritratto nascosto di una donna sotto il dipinto Ritratto di Mateu Fernández de Soto (1901) di Pablo Picasso. Questa rivelazione, avuta tramite le analisi a infrarossi e a raggi X condotte dal Courtauld Institute of Art di Londra, in vista della mostra primaverile Goya to Impressionism. Masterpieces from the Oskar Reinhart Collection, aggiunge un nuovo livello di complessità a questo iconico dipinto del periodo blu dell’artista spagnolo.
Sotto il ritratto dell’amico scultore di Picasso è emersa la figura di una donna, al momento anonima. Il suo chignon richiama altri dipinti femminili dell’epoca, come La bevitrice di assenzio (1901) e Donna con le braccia incrociate (1902). Inoltre, sono state trovate tracce di un’ulteriore immagine suggerendo che probabilmente la tela fosse stata rielaborata più volte.
La tela sembrerebbe riflettere il momento di passaggio di Picasso dalla vivace maniera impressionista, impersonificata dalla donna sconosciuta sottostante, ad un approccio più malinconico e contemplativo, incarnato invece dalla figura di de Soto. Non a caso questo dipinto si inserisce nel suo cosiddetto Periodo blu, fase depressiva del pittore influenzata dalle sue difficoltà economiche e dal suicidio dell’amico Carlos Casagemas.
Consigli di lettura
Dalla regia mi suggeriscono di consigliarvi il seguente testo abbastanza di nicchia:

Sono le note di viaggio di Albrecht Dürer nei Paesi Bassi avvenuto nel 1520, le quali offrono un ritratto vivido della società dell’epoca, tra spiritualità, curiosità e vita quotidiana. Attraverso uno stile essenziale e incalzante, l’artista descrive città, monumenti, incontri, spese e abitudini di viaggio, fornendo così un’analisi acuta dell’arte e dell’architettura. Questo testo è fonte storica assai preziosa, la prima sulla pittura fiamminga quattrocentesco, nonché un documento unico per comprendere la critica d’arte prima di quella di Giorgio Vasari.
Se il libro vi ha incuriosito, potete acquistarlo qui.
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Amore mio: Dal Podcast al Palco

Prima di salutarvi, vi segnalo questo evento dal vivo di Amore Mio, il podcast sull’arte e sugli storici dell’arte. Il 28 febbraio 2024 dalle ore 21:00, assieme alla mia partner in crime Alessandra Tamburi, conosciuta anche come @oradarte, vi aspettiamo all’Onstagealpigneto.
Cosa faremo in questa serata?
Innanzitutto è un modo per festeggiare tutti quanti insieme la fine della pubblicazione degli episodi della prima stagione del podcast. Tra i tanti ci saranno anche alcuni speaker che hanno partecipato al progetto, quali le dott.sse Martina Leone, Eleonora Zagaria, Martina Cittadini e Giulia Lazzarelli. Inoltre, durante la serata avremo anche l’onore di ospitare Martina Corrado, fondatrice della rivista Sleeve, per un’intervista speciale!
In tutto questo anche il pubblico avrà un ruolo, perché abbiamo pensato di arricchire la serata con giochi e attività interattive sull’arte, quindi preparatevi!
🎟 I posti sono limitati! Perciò vi consigliamo di prenotare il prima possibile tramite questo link 👉 http://bit.ly/4b4gKza (selezionate il giorno 28/02 alle 21:00).
La newsletter di questa settimana finisce qui, ci vediamo prossimamente oppure addirittura fisicamente questo venerdì!
A presto!
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