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Com'è PERIEGESI
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Il «Nuovo Rinascimento» del Louvre
La notizia più rilevante di questi giorni è stato l’annuncio del grandioso programma di ristrutturazione del Museo del Louvre di Parigi da parte del presidente francese Emmanuel Macron. Denominato anche come «Nuovo Rinascimento» e con un costo stimato di 1 miliardo di euro, il piano mira a risolvere il degrado strutturale del museo, a migliorare l’esperienza dei visitatori e a garantire il mantenimento dell’integrità della collezione. In questo articolo de IlPost.it trovate un ottimo sunto di questa storia.

La stanza di Mollien, Stanza 700, ala Denon, livello 1.
Se ti interessa, qui trovi un mio contributo per Studenti.it sul Louvre: un breve riassunto della storia, dei protagonisti e della collezione di uno dei musei più visitati al mondo.
Rimango sul Louvre poiché questo caso permette di dare uno sguardo allo stato di salute dei musei e del mondo dell’arte.
Appare sempre più evidente che, nel bene e nel male, i costi della cultura stiano diventando sempre più alti. A una prima occhiata, si potrebbe interpretare ciò come una notizia positiva, poiché maggiori introiti per la cultura si tradurrebbero in migliori condizioni e opportunità di lavoro per gli addetti al settore, per gli spazi espositivi e per la conservazione delle opere, offrendo di conseguenza un’ottima esperienza ai visitatori. Tuttavia, il caso del Louvre ci mostra che, purtroppo, non è così.
Negli ultimi dieci anni, sono stati tagliati oltre duecento membri dello staff; il museo ha subito numerose perdite d’acqua e guasti elettrici, costringendo alla chiusura alcune sale e mettendo addirittura a rischio la conservazione delle opere d’arte; in diversi uffici del Louvre mancano riscaldamento e aria condizionata; inoltre, i visitatori devono affrontare vari disagi, dai servizi igienici inadeguati alla ristorazione insufficiente.
E tutto questo accade nel museo più visitato al mondo e uno dei più importanti in assoluto: secondo The Art Newspaper, il Louvre ha registrato 8,8 milioni di visitatori nel 2023.
Fortunatamente, al momento è in corso un piano per risollevare le sorti del museo, grazie soprattutto alle sovvenzioni pubbliche francesi e al mecenatismo di privati, in particolare del gruppo di beni di lusso francese LVMH.
In qualche modo, contribuiremo finanziariamente anche “noi” semplici fruitori: dal 1° gennaio 2024, infatti, il prezzo del biglietto d’ingresso è aumentato da 17 a 22 euro e, da gennaio 2026, sarà ancora più alto per i visitatori extracomunitari (provenienti da paesi non membri dell’Unione Europea).
Partita IVA ≠ Lavoro dipendente

Rimanendo sulla scia delle condizioni di lavoro precarie nel mondo della cultura, è notizia del 26 gennaio 2025, rilanciata da Mi Riconosci?, l’indagine dell’Ispettorato del lavoro di Perugia nei confronti Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, circa l’assunzione di alcune persone a Partita IVA per poi però trattarle come lavoratore dipendente: ciò è presunzione di subordinazione ed è illegale.
Questo purtroppo non è un caso isolato e si inserisce nel più ampio crisi del lavoro presente in pressoché in tutti i settori italiani, in particolare però presso gli ambiti culturali e artistici, e ciò si aggiunge alle innumerevoli esperienze di tantissimi colleghi e colleghe.
Ma quante cooperative, società, enti pubblici e privati si servono di Partite Iva per tagliare il costo del lavoro? E perché a rimetterci sono sempre e solo lavoratrici e lavoratori?
Altre storie in evidenza
Aggiornamenti sul furto al Drents Museum di Assen

Sono state arrestate tre persone per il furto avvenuto tra il 24 e il 25 gennaio 2025, di tre reperti archeologici rumeni, tra cui l'elmo d'oro di Cotofenesti, dal Drents Museum di Assen, nei Paesi Bassi. L'elmo, risalente al 450 a.C., era in prestito dal Museo nazionale di storia della Romania di Bucarest per la mostra Dacia. Impero dell'oro e dell'argento e non è stato ancora recuperato, come gli altri reperti. Sono ancora alla ricerca di un altro presunto colpevole. Il furto è considerato il peggiore nella storia del museo di Bucarest.
Il presunto van Gogh del Minnesota

Un dipinto ad olio intitolato Elimar è stato scoperto in un mercatino del Minnesota ed è stata additata come opera perduta di Vincent van Gogh. La società LMI Group International, che ha acquistato il dipinto, sostiene che questo appartenga al periodo in cui Van Gogh era ricoverato a Saint-Rémy-de-Provence. Per provarlo, ha investito oltre 30.000 dollari e coinvolto un team di 20 esperti nell’autenticazione. Se autenticato, il dipinto potrebbe valere oltre 15 milioni di dollari.
Come riportato Artribune, Il Van Gogh Museum di Amsterdam ha ufficialmente smentito che l'opera sia del maestro olandese, basandosi su immagini digitali e senza esaminare il dipinto dal vivo. Il museo, che riceve circa 500 richieste di autenticazione all’anno e ne respinge il 99%, non ha cambiato la sua posizione e considera la questione chiusa.
C’è un ipotesi secondo cui l’opera sarebbe in realtà di Henning Elimar, un artista danese del XX secolo. Alcuni ritengono che “Elimar” non sia il titolo del dipinto, ma la firma dell’autore. LMI Group respinge questa teoria, affermando che lo stile e la tecnica di Elimar non coincidono con quelli dell’opera. Secondo la società invece van Gogh potrebbe essersi ispirato a un personaggio di nome Elimar nel romanzo Le due baronesse di Hans Christian Andersen.
Consigli sparsi
Sulla scia dei furti d’arte, vi segnalo questo video di Vincenzo Pipino, soprannominato anche il “ladro filosofo”, noto per aver rubato a Palazzo Ducale di Venezia.
Ai Grammys del 2025 Kendrick Lamar ha fatto incetta di riconoscimenti vincendo: il premio per la miglior canzone dell’anno, la migliore registrazione e per la migliore performance rap, ossia il brano Not Like Us. Buon ascolto!
E questo è quanto! Spero che i contenuti presenti in questo post vi abbiano in qualche modo fatto incuriosire e poi convincere della bontà e della qualità di Periegesi!
Alla prossima!
Periegesi è un appuntamento settimanale dove si condividono storie ed esperienze dal mondo dell’arte ma che potrebbero anche non essere così strettamente necessarie.
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